Come si fonda un’associazione in Italia
Costituire un’associazione è un passo importante per chi desidera promuovere attività di interesse collettivo, volontariato o iniziative culturali e sportive. In Italia, la legge consente a chiunque (con almeno due persone) di creare un’associazione, ma è fondamentale seguire alcune regole precise per garantirne la validità legale e l’accesso a benefici fiscali o normativi.
Tipi di associazione
Le associazioni possono essere:
- Riconosciute (con personalità giuridica, mediante iscrizione nel Registro Unico del Terzo Settore o presso la Prefettura)
- Non riconosciute (la forma più comune, senza personalità giuridica ma comunque pienamente operative)
Tra le forme più diffuse:
- APS (Associazione di Promozione Sociale)
- ODV (Organizzazione di Volontariato)
- Associazioni culturali, sportive, ricreative
- ETS (Enti del Terzo Settore)
1. I passaggi fondamentali per costituire un’associazione
1.1 Redazione dell’atto costitutivo e dello statuto
Sono i due documenti fondamentali.
Devono essere redatti per iscritto (consigliato in forma registrata, obbligatoria per alcuni casi).
Contengono:
- Finalità e attività
- Nome e sede
- Diritti e doveri dei soci
- Organi interni (assemblea, consiglio direttivo)
- Regole di funzionamento e scioglimento
✅ Consiglio operativo: Usa un modello standard adeguato alla Riforma del Terzo Settore. Adatta lo statuto al tipo di ente che vuoi registrare (ODV, APS, ETS, ecc.).
1.2 Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate
L’atto costitutivo e lo statuto devono essere registrati entro 20 giorni dalla data di sottoscrizione.
Passaggi:
- Richiedere il codice fiscale dell’associazione
- Versare l’imposta di registro (200 € se dovuta)
- Compilare il modello 69
📌 Esenzione imposta: Le APS e ODV possono essere esenti dall’imposta di registro, se dichiarano l’uso esclusivo per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
1.3 Iscrizione al RUNTS (facoltativa ma utile)
Se si vuole diventare Ente del Terzo Settore (ETS), è necessario iscriversi al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore).
⚠️ L’iscrizione è obbligatoria per APS e ODV che vogliono godere delle agevolazioni previste dal Codice del Terzo Settore (D.lgs. 117/2017).
2. Il ruolo dello statuto: contenuti obbligatori
Con la riforma del Terzo Settore, lo statuto deve contenere alcuni elementi obbligatori per essere conforme e iscrivibile al RUNTS:
Contenuti minimi:
- Finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale
- Attività di interesse generale
- Divieto di distribuzione di utili
- Gratuità delle cariche (salvo eccezioni)
- Organi sociali e modalità di convocazione
- Modalità di ammissione, esclusione e diritti dei soci
- Criteri di devoluzione del patrimonio in caso di scioglimento
3. Quanti soci servono per costituire un’associazione?
La legge non stabilisce un numero minimo rigido, ma in pratica servono almeno:
- Due persone per le associazioni non riconosciute
- Tre o più persone fisiche/giuridiche per quelle riconosciute (e per alcune forme ETS)
🔍 È sempre consigliato un numero dispari per evitare stalli decisionali.
4. Serve un notaio per fondare un’associazione?
Solo nel caso di associazione riconosciuta con personalità giuridica.
Per la maggior parte delle associazioni (non riconosciute), non è necessario il notaio: l’atto può essere redatto privatamente e registrato presso l’Agenzia delle Entrate.
5. Costi da prevedere
- Codice fiscale: gratuito
- Registrazione: 200 € imposta (salvo esenzione) + marche da bollo da 16 € ogni 100 righe di documento
- Eventuale notaio: solo se necessaria la personalità giuridica
6. Checklist operativa
✅ Almeno due soci fondatori
✅ Atto costitutivo e statuto redatti
✅ Codice fiscale richiesto
✅ Registrazione presso Agenzia delle Entrate
✅ Iscrizione al RUNTS (se APS/ODV o altro ETS)
🧠 Domande frequenti (FAQ brevi)
Quante persone servono per fondare un’associazione?
Almeno due. Alcune forme richiedono tre o più soci.
Posso usare uno statuto generico?
Meglio evitare. Usa modelli aggiornati alla riforma e adattati al tipo di ente.
L’associazione può avere scopo di lucro?
No. Lo scopo deve essere senza fini di lucro.
Devo aprire la partita IVA?
Solo se si svolgono attività commerciali in modo continuativo. In molti casi basta il codice fiscale.
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