Lavoro e collaborazioni nelle associazioni: regole, obblighi e consigli

Il gestionale completo per ASD, APS, ETS, OdV, Onlus e non solo

La gestione del personale nelle associazioni richiede attenzione: non si può improvvisare. È fondamentale sapere chi può lavorare, con quale contratto, quali sono i vincoli normativi, e come distinguere i volontari dai lavoratori retribuiti.


1. Volontariato: gratuito, ma regolamentato

Caratteristiche principali:

  • Attività personale, spontanea e gratuita
  • Nessuna retribuzione (nemmeno rimborsi forfettari)
  • Rimborso solo delle spese documentate
  • Obbligo di assicurazione per infortuni e responsabilità civile

Obblighi dell’associazione:

  • Iscrizione del volontario in un registro interno
  • Copertura assicurativa obbligatoria
  • Rispetto della normativa sulla sicurezza

✅ Le ODV e le APS ETS sono tenute per legge a gestire i volontari secondo gli articoli 17–18 del Codice del Terzo Settore.


2. Lavoratori dipendenti e collaboratori

Le associazioni possono assumere personale, se lo statuto lo consente e se la retribuzione è compatibile con le finalità associative.

Tipi di contratti ammessi:

  • Contratto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato)
  • Collaborazioni coordinate e continuative (Co.Co.Co.)
  • Prestazioni occasionali (sotto i limiti di legge)

⚠️ Il personale retribuito non può superare il 50% dei volontari nelle ODV, salvo deroghe specifiche.


3. Compensi agli organi sociali: quando sono ammessi?

Nelle associazioni ETS gli incarichi negli organi sociali sono tendenzialmente gratuiti, ma:

  • Possono essere previsti rimborsi spese documentati
  • Sono ammessi compensi, se lo statuto lo prevede e nel rispetto del principio di proporzionalità

✅ In caso di compensi, occorre applicare la normativa fiscale e previdenziale come per ogni rapporto di lavoro.


4. Prestazioni occasionali: attenzione ai limiti

È possibile retribuire collaboratori in forma occasionale, ma nel rispetto dei limiti stabiliti dal fisco:

  • Massimo 5.000 € lordi/anno per prestatore
  • Durata limitata e discontinua
  • Obbligo di rilascio ricevuta con ritenuta d’acconto del 20%
  • Obbligo di comunicazione preventiva all’Ispettorato del lavoro

⚠️ Attenzione a non abusare di questa forma per mascherare rapporti continuativi.


5. Inquadramento fiscale e previdenziale

Ogni forma di collaborazione retribuita comporta specifici adempimenti fiscali:

Tipo di rapportoFiscalitàContributi INPS/INAIL
Lavoro dipendenteIRPEF, contributi ordinari
Collaborazione (Co.Co.Co.)IRPEF, gestione separata INPS
Prestazione occasionaleRitenuta d’acconto 20%No (sotto 5.000 €/anno)
VolontariatoNessuna tassazioneSolo assicurazione

6. Comunicazioni e adempimenti

Ogni rapporto retribuito comporta obblighi di comunicazione:

  • Comunicazione al Centro per l’impiego (lavoro dipendente o Co.Co.Co.)
  • DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), se richiesto per bandi o convenzioni
  • Comunicazioni INPS e INAIL, se dovute
  • Obblighi di libro unico del lavoro per i dipendenti

7. Sicurezza sul lavoro

Anche le associazioni sono soggette al D.lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), se impiegano:

  • Lavoratori retribuiti
  • Volontari operanti in contesti a rischio

Obblighi:

  • Nomina del RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione)
  • Documento di valutazione dei rischi (DVR)
  • Formazione sulla sicurezza

✅ Anche un solo lavoratore può far scattare questi obblighi.


8. Buone prassi per gestire i rapporti di lavoro

  • Tenere traccia scritta di ogni collaborazione o incarico
  • Verificare copertura assicurativa per ogni tipo di attività
  • Contabilizzare correttamente compensi, rimborsi e ritenute
  • Affidarsi a un consulente del lavoro per contratti e adempimenti complessi

🧠 Domande frequenti

Un’associazione può pagare un socio per un incarico?
Sì, ma solo se il rapporto è autonomo rispetto alla qualifica di socio e viene formalizzato con contratto o incarico professionale.

I volontari possono ricevere un rimborso?
Solo per spese documentate. I rimborsi forfettari sono ammessi solo se previsti dallo statuto e soggetti a limiti annuali.

Serve la partita IVA per pagare collaboratori?
No, ma servono gli adempimenti fiscali e previdenziali specifici per ogni forma di lavoro.

Si può usare il contratto di prestazione occasionale per attività ricorrenti?
No. La prestazione occasionale è valida solo se realmente sporadica. In caso contrario, può configurarsi un lavoro subordinato mascherato.

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