Raccolta fondi e finanziamenti per associazioni: strumenti, regole e opportunità

Il gestionale completo per ASD, APS, ETS, OdV, Onlus e non solo

Per crescere e realizzare le proprie finalità, un’associazione ha bisogno di risorse economiche. Oltre alle quote associative, le entrate possono derivare da donazioni, raccolte fondi, contributi pubblici, sponsorizzazioni e altro ancora.

Il tutto, però, va gestito nel rispetto delle regole previste dal Codice del Terzo Settore (CTS) e dalle normative fiscali italiane.


1. Tipologie di entrate per le associazioni

Le principali fonti di finanziamento possono essere così suddivise:

Tipo di entrataRegime fiscaleNote operative
Quote associativeEsenti IVA e IRESAmmesse solo per i soci
Erogazioni liberaliEsenti IVADevono essere documentate
Contributi pubbliciGeneralmente non imponibiliServe rendicontazione
SponsorizzazioniAttività commercialeFatturazione e IVA obbligatorie
Vendita di beni/serviziAttività commercialePartita IVA necessaria
Raccolte fondi occasionaliEsenti IVA, se entro i limitiMax 2 all’anno, con obbligo di rendiconto

✅ Attenzione: solo alcune di queste entrate sono considerate “non commerciali” ai fini fiscali.


2. Le raccolte fondi occasionali

Sono disciplinate dall’art. 79, comma 4 del Codice del Terzo Settore.

Caratteristiche:

  • Massimo due eventi all’anno
  • Eventi pubblici di richiamo (cene, lotterie, spettacoli)
  • Scopo di autofinanziamento
  • Entrate non commerciali, se rispettati i requisiti

Obblighi:

  • Rendiconto specifico nel bilancio
  • Documentazione spese e incassi
  • No scopo di lucro individuale

✅ Le raccolte fondi occasionali possono essere effettuate anche da associazioni non ETS, ma è raccomandata una gestione trasparente.


3. Erogazioni liberali: come gestirle

Le erogazioni liberali sono donazioni volontarie in denaro o in natura. Se l’associazione è ETS iscritta al RUNTS, i donatori possono ottenere benefici fiscali.

Requisiti:

  • Pagamento tracciabile (bonifico, carta, assegno)
  • Rilascio di ricevuta/dichiarazione da parte dell’associazione
  • Impiego per finalità istituzionali

Benefici per chi dona (art. 83 CTS):

  • Detrazione IRPEF del 30% fino a 30.000 € annui
  • In alternativa, deduzione fino al 10% del reddito complessivo

⚠️ Solo gli ETS possono garantire la deducibilità/detraibilità.


4. Sponsorizzazioni e pubblicità

Diversamente dalle donazioni, le sponsorizzazioni prevedono una controprestazione (es. visibilità, logo, promozione). Sono quindi attività commerciali.

Obblighi:

  • Fatturazione con IVA (22%)
  • Inclusione nei ricavi commerciali
  • Eventuale apertura della partita IVA

✅ Le sponsorizzazioni sono compatibili con l’essere ETS, ma devono essere contabilizzate correttamente.


5. Contributi pubblici

Le associazioni possono accedere a contributi da:

  • Ministeri (es. Ministero del Lavoro, Cultura, Sport)
  • Regioni e Comuni
  • Enti pubblici (INPS, ASL, Università)

Requisiti comuni:

  • Partecipazione a bandi pubblici
  • Presentazione di un progetto dettagliato
  • Rendicontazione obbligatoria delle spese sostenute
  • A volte, cofinanziamento richiesto

📌 Dal 1° gennaio 2023 è in vigore l’obbligo di pubblicazione dei contributi pubblici ricevuti (art. 1, c. 125, L.124/2017).


6. Crowdfunding e donazioni online

Sempre più associazioni utilizzano strumenti di crowdfunding (raccolta fondi online) tramite piattaforme dedicate.

Vantaggi:

  • Ampia visibilità
  • Pagamenti tracciabili
  • Campagne flessibili (progetti specifici, emergenze, eventi)

Cosa serve:

  • Trasparenza sugli obiettivi
  • Raccolta tracciata su conto corrente dell’associazione
  • Ringraziamento e rendicontazione pubblica

✅ Anche in questo caso, le donazioni devono essere contabilizzate e documentate.


7. Agevolazioni fiscali e adempimenti

Le entrate da raccolta fondi non sempre sono esenti da imposte. Le regole da seguire dipendono dalla tipologia di associazione e dal tipo di attività.

Buone prassi:

  • Separare contabilmente attività istituzionali e commerciali
  • Dotarsi di contabilità semplificata o ordinaria in base alle dimensioni
  • Redigere un bilancio annuale trasparente
  • Presentare modello EAS, se richiesto
  • Evitare compensi o benefici indiretti per soci e amministratori

8. Consigli pratici per il fundraising

  1. Costruisci relazioni di fiducia con i sostenitori
  2. Comunica con trasparenza le finalità dell’associazione
  3. Rendi conto pubblicamente delle somme ricevute e spese
  4. Diversifica le fonti: non affidarti a un solo canale
  5. Definisci obiettivi chiari e misurabili per ogni raccolta

📌 Anche la raccolta fondi è un’attività gestionale: serve un piano, delle risorse, e attenzione normativa.


🧠 Domande frequenti

Serve la partita IVA per raccogliere fondi?
Solo se l’attività è commerciale (es. vendita di beni o sponsorizzazioni). Le donazioni e le raccolte fondi occasionali non richiedono partita IVA.

Cosa va scritto nella ricevuta di donazione?
Dati dell’associazione, del donatore, importo ricevuto, causale (“donazione liberale ai sensi dell’art. 83 D.lgs. 117/2017”), data e firma.

Si può usare Satispay, PayPal o Stripe per le donazioni?
Sì, ma bisogna conservare l’evidenza dei pagamenti tracciati e collegare il servizio al conto dell’associazione.

Le sponsorizzazioni sono esenti da imposte?
No. Sono attività commerciale e soggette a IVA, con obbligo di fattura.

Posso raccogliere fondi da privati anche senza essere ETS?
Sì, ma non puoi garantire benefici fiscali ai donatori e devi comunque rispettare obblighi contabili e fiscali.

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