Le associazioni, in particolare quelle del Terzo Settore, si basano spesso sul contributo fondamentale di volontari e, in alcuni casi, di collaboratori retribuiti.
Gestire correttamente queste figure è essenziale per rispettare la legge, evitare sanzioni e garantire un ambiente trasparente e sicuro.
1. Volontari nelle associazioni: chi sono e cosa possono fare
Secondo l’art. 17 del Codice del Terzo Settore, è volontario chi svolge attività gratuita in favore dell’ente, senza fini di lucro, anche indiretti, ed esclusivamente per fini solidaristici.
Caratteristiche principali:
- Non ha alcun compenso economico
- Può ricevere solo rimborsi spese documentati o forfettari entro limiti
- Deve essere iscritto in un apposito registro dei volontari
- Deve essere coperto da assicurazione per infortuni e responsabilità civile
📌 L’ente non può “mascherare” un lavoratore retribuito come volontario. L’ispettorato del lavoro può contestare tali situazioni.
2. Registro dei volontari: obbligo e contenuto
Tutte le associazioni che si avvalgono di volontari non occasionali devono tenere un registro aggiornato.
Il registro deve contenere:
- Dati anagrafici del volontario
- Data di inizio attività
- Tipologia di attività svolta
- Firma del volontario
- Presa visione della copertura assicurativa
✅ Il registro può essere cartaceo o digitale, ma deve essere aggiornato e disponibile in caso di controlli.
3. Assicurazione obbligatoria per i volontari
Tutti i volontari devono essere assicurati, a spese dell’ente, contro:
- Infortuni
- Malattie connesse all’attività svolta
- Responsabilità civile verso terzi
L’assicurazione può essere stipulata con INAIL (se previsto) o con compagnie private.
4. Rimborso spese ai volontari
Il rimborso può essere:
- Documentato: su base di scontrini, ricevute, biglietti di viaggio
- Forfettario: entro 10 € giornalieri / 150 € mensili, autocertificato dal volontario
⚠️ Rimborsi più alti o frequenti rischiano di essere considerati compenso mascherato, con conseguenze fiscali e previdenziali.
5. Collaboratori retribuiti: chi sono e come gestirli
Un’associazione può avvalersi anche di personale non volontario, ma retribuito, attraverso:
Tipologie contrattuali:
- Lavoro subordinato (dipendenti)
- Collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co.)
- Prestazioni occasionali (fino a 5.000 € annui per soggetto)
- Contratti di lavoro autonomo (con partita IVA)
✅ È fondamentale utilizzare contratti regolari, versare contributi previdenziali e rispettare le normative su lavoro e sicurezza.
6. Limiti al numero di lavoratori retribuiti negli ETS
Per evitare la “snaturalizzazione” degli enti, il Codice del Terzo Settore impone dei limiti.
Tipo di ETS | Rapporto massimo tra lavoratori e volontari |
---|---|
ODV | Max 1 lavoratore ogni 3 volontari |
APS | Max 5 lavoratori ogni 1 volontario |
❗ Se superi questi limiti, perdi la qualifica di ODV/APS e devi iscriverti ad altra sezione del RUNTS.
7. Documentazione obbligatoria da tenere
Documento | Obbligo |
---|---|
Registro volontari | Sì |
Polizza assicurativa volontari | Sì |
Contratti collaboratori retribuiti | Sì |
Prospetti rimborsi spese | Sì |
Comunicazioni all’INPS/INAIL (se dovute) | Sì |
Verbali di incarico (per volontari con compiti specifici) | Consigliato |
8. Differenze tra volontari e collaboratori retribuiti
Aspetto | Volontari | Collaboratori retribuiti |
---|---|---|
Compenso | Nessuno (solo rimborsi spese) | Previsto da contratto |
Iscrizione registro | Sì | No |
Obbligo assicurazione | Sì (a carico dell’associazione) | Sì (obbligo INAIL/INPS, se applicabile) |
Inquadramento fiscale | Nessuno | Reddito da lavoro / prestazione |
9. Errori comuni da evitare
- Rimborsi spese gonfiati = rischio accertamenti fiscali
- Mancata assicurazione volontari = rischio sanzioni e responsabilità
- Collaborazioni “in nero” = grave violazione, sanzioni e revoca benefici ETS
- Registro volontari assente o non aggiornato
- Volontari con incarichi continuativi senza contratto o rimborso regolare
🧠 Domande frequenti
Posso pagare un volontario per una prestazione occasionale?
Sì, ma in tal caso non sarà più considerato volontario. Occorre un contratto e comunicazione agli enti previdenziali, se dovuta.
Serve il registro volontari anche per attività una tantum?
No, ma è sempre consigliabile registrare chi partecipa, soprattutto se c’è copertura assicurativa.
Posso avere solo lavoratori retribuiti in un ETS?
Sì, se non sei un’ODV o un’APS. Altri ETS possono anche non avere volontari.
Chi controlla l’associazione in questi aspetti?
Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Ispettorato del Lavoro e, per ETS, anche gli uffici del RUNTS.
Disclaimer
I contenuti presenti su questo sito hanno esclusivamente scopo informativo e divulgativo.
Non costituiscono in alcun modo consulenza legale, fiscale o contabile personalizzata e non sostituiscono il parere di un professionista qualificato.
Pur ponendo la massima attenzione all’accuratezza e all’aggiornamento delle informazioni fornite, non si garantisce l’assenza di errori, imprecisioni o modifiche normative successive alla pubblicazione.
L’utilizzo delle informazioni presenti avviene sotto esclusiva responsabilità dell’utente. Si raccomanda di consultare un consulente esperto (commercialista, avvocato, consulente del lavoro) prima di prendere decisioni operative o interpretare la normativa applicabile alla propria associazione.
Il sito e i suoi autori declinano ogni responsabilità per danni diretti o indiretti derivanti dall’uso improprio o non aggiornato dei contenuti pubblicati.